Carlo Pastore, Pagine del romanzo con la sua Giulia

Nel cuore delle montagne dell'Appennino meridionale, tra paesaggi mozzafiato e sentieri impervi, si staglia imponente il Monte Miletto, una vetta che incarna la sfida e la bellezza della natura selvaggia.  Ed è proprio qui che Carlo Pastore, un nome che risuona tra gli appassionati di alpinismo, ha scritto pagine di storia con la forza dei suoi passi e la passione che lo anima. La storia di Carlo è una di impegno, dedizione e amore per le montagne. Alcuni mesi fa, la sua impresa ha toccato un traguardo straordinario: 300 scalate al Monte Miletto. Un risultato eccezionale che ha catturato l'attenzione del CAI, che non ha esitato a premiarlo. Ma Carlo non si è fermato qui. Oggi, quasi alla fine di aprile 2024, ha aggiunto un nuovo capitolo alla sua epica personale: la 316ª scalata al Monte Miletto. Un'impresa che testimonia la sua straordinaria determinazione e la sua continua ricerca di nuove sfide, nonostante le innumerevoli vette già conquistate. Tuttavia, l'ascesa odi

  Carlo Pastore raggiunge la sua 315ª salita sul Monte Miletto il 14 aprile 2024, In un momento di tensioni internazionali nel Medio Oriente, con particolare attenzione al conflitto Iran-Israele. Questa ascensione diventa un'opportunità per Carlo di evidenziare che il Monte Miletto è anche conosciuto come il "Monte della Pace". In un contesto in cui il mondo è afflitto dalla guerra e dalla violenza, Carlo promuove un messaggio di pace e nonviolenza, ispirandosi alla Giornata Internazionale della Nonviolenza e alla figura di San Francesco d'Assisi. La salita al Monte Miletto diventa un simbolo di impegno per la pace e la giustizia climatica e sociale, richiamando l'attenzione sulle tragedie della guerra in Ucraina e in tutto il mondo, compreso il conflitto Iran-Israele. In un'epoca segnata da divisioni e conflitti, la 315 ascesa di Carlo al Monte Miletto rappresenta una luce di speranza e un invito a riflettere sulle nostre azioni e sulle conseguenze che posso

Il secondo volume della raccolta di poesie di Carlo Pastore, pagine del romanzo con la sua amata Giulia,  offre un'opportunità unica non solo per immergersi nelle loro affascinanti pagine, ma anche per ricordare le persone che hanno segnato le loro vite.  In particolare, Carlo dedica un toccante ricordo al Dott. Luigi Ferrucci, cardiologo dal cuore generoso e amico premuroso.  Carlo lo ricorda con affetto e stima, descrivendo la sua dedizione ai pazienti meno abbienti, il suo umorismo pungente e la sua modestia. Il ricordo del Dott. Ferrucci evoca un profondo senso di gratitudine per la sua amicizia e la sua saggezza, rendendolo un punto di riferimento prezioso nella memoria di Carlo e Giulia. Il Dott. Ferrucci non era solo un medico, ma anche un amico premuroso e un difensore dei più deboli. La sua ironia e la sua sagacia hanno reso le visite mediche non solo terapeutiche, ma anche piacevoli e divertenti. Il suo motto dialettale, "vui addu' nui nu' ciavita veni