"Omaggi al Matese: Premi Letterari per Carlo Pastore e Giulia D'Angerio"
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Il 4 maggio 2024 Carlo Pastore e Giulia D'Angerio sono stati premiati con il Premio Letterario "Bruno Miselli" per il loro straordinario impegno nel Matese. Giulia è stata celebrata per la sua difesa dell'ambiente e della giustizia sociale, mentre Carlo è stato riconosciuto per il suo eccezionale contributo allo sport e alla ricerca floreale. La loro dedizione al territorio ha lasciato un'impronta indelebile, ispirando la conservazione ambientale e il benessere delle comunità locali.
Il 4 maggio 2024 è stata una giornata di grande soddisfazione per Carlo Pastore e la sua amata Giulia D'Angerio, poiché sono stati insigniti del prestigioso Premio Letterario "Bruno Miselli per l'anno 2024".
Giulia è stata riconosciuta come paladina dei più deboli, una voce per coloro che non potevano difendersi da soli. La sua dedizione al Matese era evidente nel suo impegno per la tutela della natura e nell'ambizione di trasformare la regione in un Parco Nazionale. La commissione ha assegnato il premio all'unanimità, riconoscendo il suo straordinario contributo e la sua passione per la giustizia e l'ambiente.
Anche Carlo è stato onorato con il premio per lo sport, in virtù della sua straordinaria carriera come sciatore alpinista e ricercatore di fiori del Matese. La commissione ha ritenuto che il suo amore per il Matese, coltivato insieme a Giulia, lo abbia portato a comprendere e valorizzare ogni angolo delle montagne del territorio. Il loro legame con la natura li ha ispirati a vivere in armonia con gli ambienti naturali e a promuovere attivamente lo sport e la cultura ambientale nella regione.
Il premio a Carlo e alla memoria di Giulia rappresenta un importante riconoscimento per il loro impegno a favore del Matese e delle sue comunità. Il loro lavoro ha contribuito non solo alla conservazione dell'ambiente locale, ma anche al benessere e al riconoscimento dei diritti delle persone che abitano la regione. Il loro impatto va oltre il Matese, influenzando positivamente il territorio e ispirando azioni volte alla conservazione e alla valorizzazione delle risorse naturali.
Bocca della Selva La poesia di Carlo Pastore riflette sulla trasformazione della località turistica invernale di Bocca della Selva nel corso degli anni. Dagli ideali e dall'entusiasmo degli anni sessanta, si passa alla realizzazione di infrastrutture turistiche come la sciovia del sole e la costruzione di alberghi e villette. Questo progresso porta con sé anche delle conseguenze negative, come il degrado ambientale e la perdita della natura selvaggia che caratterizzava la zona. Giulia, compagna di Carlo, apprezza la modernizzazione, ma rimpiange la romantica bellezza della selva di un tempo. Carlo, invece, continua a trovare gioia nell'esplorare le montagne e le valli con gli sci da fondo, cercando il vero splendore della natura e seguendo le tracce degli animali selvatici. La poesia evidenzia un senso di tristezza per l'incapacità del meridione di gestire adeguatamente lo sviluppo del territorio. Tuttavia, vi è anche un momento di struggente bellezza quando Carlo ricord
La poesia "Un'avventura" narra gli istanti e le sensazioni vissute da Carlo il 10 febbraio 1980 durante una caduta sugli sci su un tratto ghiacciato. Carlo si trova in uno stato comatoso e viene risvegliato dall'amore di Giulia, che lo avvolge con una giacca credendo di averlo perso. Questo risveglio è segnato da una profonda esperienza di amore e rinascita, rappresentata dalla presenza di Giulia che lo riscalda e lo riporta alla vita. Questa poesia di Carlo del 10 febbraio 1980 riflette un profondo viaggio interiore attraverso un'esperienza di vita e morte sulla montagna. Carlo inizia raccontando dell'esperienza della caduta, dell'attrazione per la luce e della bellezza cruda della natura. La luce diventa un simbolo di vita e di speranza, mentre l'ombra rappresenta il pericolo e la morte. La presenza di Giulia al risveglio di Carlo dallo stato comatoso aggiunge un tocco di calore umano e di amore, rappresentando il sostegno e la gioia nel ritrovare l
🌄 318 Scalate e un Messaggio di Pace sul Monte Miletto 🕊️ Carlo Pastore , storico fondatore del CAI di Piedimonte Matese, ha raggiunto la sua 318ª scalata sul Monte Miletto, accompagnato da Antonio Alfano, naturalista e sportivo alifano. Questa volta, però, la scalata ha assunto un significato particolare. In occasione della festa di San Sisto, patrono di Alife, Carlo e Antonio hanno portato la bandiera della Pace fino alla cima del Miletto, affidando le loro preghiere e intenzioni di pace al Santo e all'Assunta. Un gesto simbolico in un momento di grande dolore per ciò che sta accadendo nel mondo, in particolare nella martoriata Terra Santa. La promotrice dell'iniziativa è protagonista di questa iniziativa è Agnese Ginocchio attivista per la Pace e Testimonial per la Pace. Presidente del " Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato- III Millennio" La bandiera, che ogni anno viene issata sulla vetta, riporta quest'anno una delle più be
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